Hai mai assaggiato la carne di maiale nero? Croccante, scioglievole. Unica nel suo genere, raggiunge il suo apice sulla brace, dove il grasso ha modo di sciogliersi e aromatizzare con il suo fumo la carne in cottura.
Il maiale nero è il maiale italiano originario prima che importassimo i maiali rosa dal nord Europa e dall'America. Si distinguono in particolare per la dominante cromatica nera, come la Mora Romagnola, il Nero siciliano (o dei Nebrodi), la Casertana e la Calabrese.
Oltre al colore tutte hanno in comune le modalità di allevamento: all'aperto, lontani dalle stalle, perchè estremamente resistenti agli sbalzi climatici e ad un'alimentazione di sopravvivenza. Da questo punto di vista hanno più tratti in comune con il cinghiale che con i cugini anglosassoni. La motivazione per cui sono stati soppiantati e quasi ridotti sull'orlo dell'estinzione dai maiali rosa è del tutto economica: velocità di accrescimento e miglior rapporto massa magra/massa grassa. Come a dire: crescono più in fretta, mangiano di meno, costano di meno e il pubblico consuma prodotti più magri e idonei alla linea.
Quel che il pubblico ignora è che il maggior tempo di accrescimento, l'alimentazione più varia e naturale e la libertà di movimento contribuiscono ad accumulare nell'organismo del maiale nero(e delle altre razze italiane) grassi insaturi come l'acido oleico, gli Omega 6 e gli Omega 3: “grassi buoni anticolesterolo” che, sul piano gustativo, conferiscono alla carne un sapore più gustoso e ne conservano un aspetto più sano e un colore rosso molto più intenso dei comuni maiali.